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ESCURSIONI 2009


18  gennaio  2009 -  DA SALINE A VOLTERRA

Iniziamo anche questo nuovo anno 2009 con  l'augurio che possiamo godere delle nostre gite naturalistiche e culturali, come già abbiamo fatto negli scorsi anni.
Alla partenza per Saline, la variabilità del cielo ci confortava facendoci pregustare condizioni meteo più che accettabili. Il buon numero dei partecipanti, circa 33 , rendeva ancor più sano il clima del gruppo ma,  arrivati verso La Bacchettona, inizia a piovere.  Parcheggiate le auto a Saline, piccola riunione presso il Bar Zanzibar mentre la pioggia continuava. Si decide di aspettare ½ ora per vedere eventuali “svolte meteorologiche”.  A quel punto le opinioni sul da farsi divergevano: alcuni volevano andare verso il mare, altri tornare a casa e rimandare la gita alla prossima domenica. Ma un po’ di fortuna e un pizzico di equilibrio premiano gli escursionisti…., il tempo lentamente migliora e si aprono spiragli di chiarore nel cielo verso sud-est, quindi decidiamo di partire.
Si oltrepassano i vecchi binari per Volterra addentrandoci lungo la valletta dei Canonici, superando i vecchi caselli e arrivando dove un tempo iniziava la cremagliera. Avvicinandosi a Volterra il panorama respira, offrendo scorci con colori cupi ma di sicuro effetto. Raggiunta la vecchia stazione di Volterra, si decide di pranzare nel parco ospedaliero di S.Lazzaro, mentre un gruppetto si avvale del self service ospedaliero. Dopo il caffè, il vento teso e freddo ci fa affrettare il rientro. Transitiamo per il doppio “ponte di regresso”, ritornando alla vecchia stazione e iniziando la discesa. Dopo 2Km, deviazione per Poppiano attraverso un sentiero di campo, in certi punti fangoso, ma il paesaggio e i grandi prati, rendono l’ambiente assai bello. Oltre Poppiano, grandi campi per l’estrazione del salgemma (salamoie-moie) ci accompagnano nel ritorno a Saline.  (Paolo M.)

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15  FEBBRAIO  2009  -  LA VIA FRANCIGENA DA RADI A SIENA

Riprendiamo a percorrere un altro tratto della Via Francigena; l'anno scorso abbiamo percorso il tratto da Siena a Fucecchio e quest'anno contiamo di completare in più tappe il tracciato fino a Pienza. Si intende il percorso che l'amico Giovanni Corrieri conosce; la via Francigena è assai più lunga, ma non tutta è da noi conosciuta, ma sicuramente nel nostro itinere attraversiamo un territorio fra i più belli e interessanti, sia dal punto di vista paesaggistico che storico.
Orbene, dopo mesi di pioggia e umidità finalmente una fredda e limpida giornata invernale ci ha accompagnato durante questa (abbastanza lunga...) escursione.
Circa 25 partecipanti: Giovanni e 4 suoi amici, Spartaco e Laura, Sauro e Giuliana, Alessandro e Bruna, Alberto e Graziella + amica, Carlo, Danilo e Lucia, Antonio e Anna, Andrea, Tonissi, Luciano e Mery, Patrizia e Paolo.
Si è trattato di una levataccia, siamo partiti alle 7 da Pontedera con -4°, ma non si sentivano molto, vista l'aria asciutta.  Purtroppo i km da percorrere in auto non sono pochi e anche nelle prossime tappe verso Pienza dovremo partire abbastanza presto al mattino.
Il buon  Giovanni aveva comunque già provveduto a lasciare 2 auto in Siena, per cui siamo andati tutti direttamente a Radi.
Il percorso è stato gradevole, seppur abbastanza lungo (ca. 20 km. invece dei 15 previsti.....). Le dolci colline senesi, quasi spoglie di vegetazione arborea, ci hanno accompagnato per un bel tratto, mentre la città di Siena davanti a noi si avvicinava sempre di più. Ampia strada sterrata da Radi alla SS.2 Cassia, quindi sosta a "Malamerenda", edificio in cui si narra avvenne  nel lontano Medioevo una uccisione di membri di famosa famiglia senese. Il percorso da qui è stato abbastanza fangoso, per culminare presso un agriturismo presso il quale abbiamo consumato il solito pasto con finale di cantuccini e vinsanto.
Per finire ingresso in Siena, in cui abbiamo ammirato la chiesa dei "Servi di Maria" e il Palazzo Piccolomini, nei pressi di Piazza del Campo, invasa come al solito dai turisti. Ci siamo anche molto infreddoliti  mentre aspettavamo in piazza Amendola le auto che si trovavano a Radi. Rientro a casa abbastanza tardi (circa le 20). 

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8  MARZO 2009 - L'ACQUEDOTTO NOTTOLINI A LUCCA

Tutto è iniziato nel migliore dei modi: il grande cielo azzurro della Toscana offriva l’intensità più vera,  grande affluenza di partecipanti (43 persone), tanti i graditi “ritorni” e tantissima voglia di primavera. L’amico Renzo, esperto conoscitore di “cose lucchesi”, ha supportato l’intera uscita con commenti e spiegazioni sulle tematiche che gradualmente si presentavano. Da Verciano, avvicinamento lungo la ciclabile parallela agli archi dell’acquedotto al “tempietto”, che ufficializza l’inizio del tratto montano. Siamo al  tratto monumentale dell’acquedotto ed il  contesto dipinge un quadro bellissimo. Gli zampilli d’acqua, il verde intenso, i giochi di controluce e gli antichi selciati, rendono “le parole d’oro” un ambiente arcadico, fatto di pace e di bellezza. Gli scatti fotografici si sono ripetuti a mitraglia, con grande gioia di tutti. Per la difesa di questo sito, la Lega Ambiente aveva organizzato uno “stand” con dolciumi e alcuni pannelli illustrativi. Dalla Foce di Gallonzora, salita con il sent.035, fino alla Sella di M.Zano e la Casa Stanghetta. Lasciati i grandi panorami sui monti, abbiamo occupato per il pranzo il lungo tavolone della Stanghetta, posto in un prato ricco di fioriture di crochi. Dopo il pranzo la quasi totalità del gruppo ha proseguito verso Prato a Siliori, spartiacque tra i versanti est e ovest; da qui, attraverso sentiero segnato e ben ripulito, discesa verso la  loc. Gallonzora (grandiosa visone in direzione di Porcari, San Ginese e il padule ancora parzialmente allagato dalle recenti piogge). Arrivati alla Gallonzora, ritorno al tempietto, attraverso pinete ed olivete, mentre ottime viste si aprivano sulle torri di Lucca e sulla “fuga” di archi dell’acquedotto. Rientro a Verciano,  pausa caffè e rientro a casa.(Paolo M.)

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15  MARZO  2009  -  LA VIA FRANCIGENA DA  RADI A  LA BEFA

Seconda tappa 2009 del nostro "pellegrinaggio" in terra di Toscana. Ci stiamo pian piano avvicinando alla meta finale, cioè Pienza, che presumibilmente raggiungeremo dopo l'estate. Ovviamente la via Francigena non finisce lì, ma i percorsi susseguenti non ci sono ben noti.  Comunque abbiamo avuto il piacere ancora di una bellissima giornata primaverile, abbastanza assolata. Partecipanti circa 23/24, i km percorsi circa 14,5.  Come al solito lasciamo le auto all'arrivo, facendo la spola tra Radi e La Befa. La sosta pranzo è avvenuta nel delizioso borgo medievale di Murlo, fresco e silenzioso, dove l'amico Luciano Scali ci ha fornito dati storici sul borgo.
Da qui siamo discesi verso le Miniere di Murlo, dove in passato si estraeva la lignite che veniva trasportata a Monte Antico tramite una linea ferroviaria, che ormai non esiste più, e di cui è rimasto il tracciato percorribile e ristrutturato a uso turistico-didattico.
Dopo un guado sul torrente Crevole raggiungiamo La Befa.

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5  APRILE  2009  -  LA VIA FRANCIGENA DA MONTOSOLI A S.ANTIMO

Annullata la gita del 29 marzo a Rapallo causa pioggia, il bel tempo ci consente di effettuare ancora una tappa della via Francigena a sud di Siena. Ci stiamo avvicinando pian piano a Pienza, mèta finale, che presumibilmente raggiungeremo dopo l'estate. Al momento abbiamo "saltato" il tratto La Befa-Montosoli; Giovanni ci aveva avvisato che avremmo incontrato una bella salita verso Montalcino, allora abbiamo pensato che sarebbe stato meglio anticipare tale percorso per evitare il caldo dei giorni primaverili che si stanno avvicinando a grandi passi.....
Siamo partiti in 12 da Pontedera; vari assenti per svariati motivi: malanni di stagione, paura della pioggia ecc.ecc. In effetti il mattino era molto grigio e le previsioni un po' incerte e fino a Montosoli siamo stati circondati da una nebbia grigia e bassa.  A Buonconvento ci aspettava Giovanni con altre persone, per cui siamo partiti in 23. Al solito spola delle auto tra S.Antimo e Montosoli. Alle 11 circa partenza e in quel momento il cielo si è aperto e un bel sole caldo ci ha avvolto. Dopo una breve "preghiera del pellegrino"  abbiamo iniziato la lunga salita (aveva ragione Giovanni !!) verso Montalcino, raggiunto all'ora di pranzo, consumato nel giardino della chiesa di S.Maria del Soccorso.  Immancabile resoconto storico da parte di Giovanni, quindi via diretti verso S.Antimo, con successiva foto di gruppo al Passo del Lume Spento (?!) e visita agli importanti reperti etruschi (VI sec. a.C.) di Poggio Civitella.
L'abbazia è stata raggiunta alle 18 circa, dopo circa 18/19 km. si percorso. Qui Giovanni ci ha illustrato con dovizia di particolari la storia dell'Abbazia. Alle 19 i monaci  hanno cantato il Vespero in gregoriano in una atmosfera mistica e suggestiva.  Cena finale a base di tagliatelle fatte in casa, crostini, salumi, formaggi e ottimo vino rosso.

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1 MAGGIO  2009  -  IL  DESERTO DI ACCONA

Finalmente le insistenti e prolungate piogge che hanno caratterizzato tutto l'inverno e l'inizio della primavera sembrano essere cessate. Desiderosi di visitare questo curioso posto, abbiamo posticipato al 1° maggio la gita, già annullata la scorsa domenica. Tra l'altro ciò ha permesso anche a Giovanni Corrieri di partecipare, con ns. piacere.
Dopo il tranquillo viaggio d’avvicinamento a Taverne d’Arbia, condiviso  con una “marea” di auto, che sembravano avere come meta tassativa il senese, parcheggiamo le nostre auto nei pressi del Podere Ferrale.  Siamo in 26, e notiamo altri piccoli gruppi di escursionisti sparsi nella vallata di Leonina, dove subito appaiono i bellissimi mammelloni che caratterizzano Accona. I colori molto intensi ed il sole, rendono lo scenario radioso ed il tanto temuto fango sembra essersi asciugato rapidamente. Il sentierino sale sulla cresta collinare, da dove si domina il profilo delle torri di Siena e prosegue fino al “sito transitoire”,  dove sono collocate curiose sculture. Qui, per il solstizio d’estate, nell’ora vespertina, vengono organizzati concerti di musica classica e rappresentazioni teatrali. Il luogo è ispirato e si percepisce a pelle l’intimità del paesaggio. Superato il castello di Leonina ed attraversato due vallate, si raggiunge al Podere Colombaio, dove ci rifocilliamo e ci riposiamo per un’ora circa. Il tratto che ci divide dal Podere Ristoro e dal Podere Staffolino è caratterizzato da colline che somigliano ad un’ alternanza di onde marine ed il verde, nelle varie tonalità, è quasi accecante. L’assenza di alberi, diventa quasi una scenografia e durante  il ritorno verso le auto, scattiamo le ultime foto. Abbiamo percorso circa 13/14 Km.(Paolo M.)

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10  MAGGIO 2009  -  ANELLO DELLA PANIA DELLA CROCE

Finalmente (per gli appassionati) dopo Vie francigene, deserti vari, acquedotti e trekking vario di tipo "collinare" ritorniamo alle ns. origini, vale a dire da dove il ns. gruppo iniziò tanti anni fa a scorrazzare in lungo e in largo e cioè le Alpi Apuane. E oggi siamo ritornati su un classico delle Apuane, la Pania della Croce, mèta di tanti appassionati. In 18 siamo partiti: Spartaco, Laura, Danilo, Marcello, Carlo, Enzo, Luisa, Alessandro, Bruna, Alberto, Marcello, Maurizio, Nicole, Angelo, Emilia, Paolo, Carla e Maria Clara (nuovi arrivi). A Piglionico ci siamo divisi in 2 gruppi: uno ha percorso il sentiero normale nel bosco, l'altro ha preso la via più diretta sul lato sinistro sotto la Pania Secca, ricongiungendosi comunque alla fine della faggeta. Dobbiamo dire che ci ha sorpreso la quantità di neve ancora giacente nel bosco e nei pendii a nord(vedere le foto). Si è trattato di una piacevole e divertente sorpresa che ci ha accompagnato sino al rifugio. Ciò ha un poco ritardato la tabella di marcia, tanto è vero che al Rossi eravamo indecisi sul da farsi. Poi in 11 alla fine abbiamo deciso di effettuare il giro previsto, che si rivelava abbastanza lungo. Quindi veloce partenza su grande pendio innevato adiacente al rifugio e sovrastante la Borra di Canala, dopodichè la neve ci ha lasciato e un sole abbastanza insistente ci ha abbronzati durante tutto il percorso. Sosta pranzo a Foce di Valli con rapida fuga quando ci siamo accorti di essere assediati dalle zecche.
Il sentiero sino alla Foce di Mosceta ha riservato un po' di difficoltà perché abbastanza esposto e ripido, comunque tutto bene, anche per i nuovi arrivati di cui non conoscevamo le capacità fisiche. Da Mosceta lunghissimo sentiero sino a Piglionico e arrivo a casa tardi, ma tutti soddisfatti del bellissimo giro e anche della bellissima giornata.

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24  MAGGIO  2009 - IL MONTE CASTAGNOLO

L’impegno preventivato era risaputo, il tam tam in rete bonificava il terreno da escursionisti “last minute” e la canicola ha fatto il resto.  La squadra per Resceto è composta da solo 9 partecipanti: Spartaco, Andrea, Paolo M., Paolo B., Marcello, Giovanna, Dante (chiamato Arturo fino alle ore 18.00), Meri, Luciano e “la Lilly”(la cagnetta di Giovanna).
Da una Resceto piena di escursionisti, partiamo verso il Castagnolo con il sent.161 conosciuto come la mulattiera della bonifica. La folta castagneta, che raggiunge i terrazzamenti della bonifica risalenti agli anni trenta, rende relativamente fresco il percorso. Raggiunta “la finestra di Forno”, 904m., inizia un tratto di rocce e tecchie che rendono l’ambiente severo ma emozionante. Superata la sella 975m., risaliamo i prati fino al Monte Castagnolo (1015m). I 360° di repertorio sulle cime apuane e verso il mare, ci regalano alcuni minuti di vera passione visiva. Raggiungiamo l’alpeggio di casa Castagnolo superando il “fungo di roccia” ed un passaggio su roccia (EE).  Il pianoro dove sorge casa Castagnolo è piacevolmente fiorito da una colonia di asfodeli e le rocce e i dirupi che contornano il pianoro, rendono il luogo unico e ricco di poesia.
La forte calura, che compete con la bellezza del luogo, ci fa rinunciare alla Cima delle Croce ed alla Vettolina, consigliandoci il ritorno per la stessa via alla volta di Resceto (birra fresca, caffè ed altro).  (Paolo M.)

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12  LUGLIO  2009  -  DAL RIF. CASENTINI A FONTANA A TROGHI

Finale un po' "avventuroso" per una escursione che si presentava estremamente tranquilla. Ma andiamo per ordine.
Alla partenza nei pressi del Rifugio Casentini siamo in 16. Il caldo, il mare ecc. hanno deviato vari amici verso altre destinazioni. Con noi comunque 6 amici del gruppo di Calci (Angelo, Giancarlo) con l'aggiunta gradita della figlia di Guendalina, arrivata direttamente dall'Inghilterra per una vacanza e in compagnia di una amica, una simpatica signora di nome Jean, alla prima esperienza escursionistica di un qualche impegno. Inoltre era presente anche Mario "l'argentino" con una sua amica che non parlava italiano. Insomma il gruppo sta travalicando i confini nazionali.....
Finalmente sembra che le piogge pomeridiane che da molto tempo insistono su questi monti, oggi siano assenti, seppur lasciando molta umidità nell'aria e nel terreno. Iniziamo il cammino verso il Rif. Fontana a Troghi per sentiero n. 14 e distante ca. 6 km.  Il sentiero si snoda attraverso vari saliscendi in un grande bosco di faggi, quasi tutto all'ombra (per fortuna!).  Grande veduta sull'Orrido di Botri.
Arrivati alla destinazione, dopo circa 2 ore, troviamo altre persone che avevano addirittura acceso un fuoco sul quale alcuni hanno cotto salsicce e bistecche varie.
Arriviamo adesso all'episodio "clou" della giornata. Giancarlo, il marito di Guendalina e grande cercatore di funghi, approfitta della sosta per fare un giretto e vedere se trova qualcosa. Purtroppo il tempo passa e non lo vediamo tornare. Ovviamente grande preoccupazione da parte dei familiari. Organizziamo 2 squadre per la ricerca e finalmente, dopo circa 1 ora e mezzo, Spartaco e Paolo Berti ritrovano Giancarlo che aveva, per la prima volta in vita sua, perso l'orientamento e vagava in qua e là nel bosco, sul versante opposto al nostro. Naturalmente grande gioia da parte di tutti all'annuncio del ritrovamento. Da aggiungere che Giancarlo, partito per funghi, si era smarrito senza trovare porcini e invece noi, nel cercare lui, abbiamo trovato 2 bei porcini.....   Comunque .... tutto è bene quel che finisce bene.....

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6  SETTEMBRE  2009  -  IL "SENTIERO DEI MATTI" AL M. BRAIOLA

Forse il titolo di questa escursione ha un po' spaventato o forse anche per la continua bella stagione, ma eravamo un piccolo gruppo (10 persone) intenzionati ad affrontare questo  percorso dal nome strano.  Dopo giorni e giorni di sole a afa, finalmente una bella tramontana ha spazzato via l'umidità e le montagne si presentavano nitidissime. Peraltro le folate erano anche un poco fastidiose.
Diciamo subito che purtroppo abbiamo perso molto tempo per trovare il punto di partenza, nei pressi del rifugio Mattei, sopra Pontremoli a 1150m di altezza; ci siamo infatti ficcati in una stradina sterrata di montagna e solo dopo molte domande ai residenti siamo arrivati nel punto giusto (la strada buona comunque l'abbiamo fatta al ritorno). A causa del suddetto ritardo non abbiamo ritenuto saggio effettuare tutto l'anello previsto compreso il famoso sentiero dei Matti che si innalza ripidissimo, per cui siamo arrivati fino al Bivacco Tifoni, graziosa casetta a 1350m in mezzo ai faggi dove abbiamo consumato il pranzo. Ritorno per la stessa strada.

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20 SETTEMBRE  2009  -  IL MONTE RONDINAIO

Incredibile, ma vero!! pioveva in mezza Toscana, pioveva a Bologna e l'unico "buco" senza pioggia era situato sulle nostre montagne.....misteri della meteorologia. Come al solito siamo stati incerti fino all'ultimo, ma il mattino si presentava abbastanza discreto, almeno in direzione montagna. Siamo partiti in 12: Spartaco, Marcello, Danilo, Carlo, Giovanna, Paolo M., Andrea, Lucia, Giancarlo, Guendalina e anche, per la prima volta Giovanni Corrieri e Fiorella. Siamo riusciti, con un po' di fatica, ad arrivare con le auto fino alla Foce di Giovo m . 1650, per cui abbiamo evitato di fare il sentiero dal Rif. Casentini che ci avrebbe portato via una buona ora.  Ci siamo incamminati subito verso il Rondinaio m. 1964 scrutando il cielo che si faceva sempre più minaccioso, e incrociando le dita. Ma pare proprio che Giove Pluvio per questa volta ci abbia voluto risparmiare. Ci siamo pure trovati avvolti nella nebbia che ogni tanto si diradava regalandoci dei bei scorci sul vallone del Lago Baccio, sulla riva del quale abbiamo pranzato alle 13 circa. Qui abbiamo pure avuto un bel raggio di sole a fine pranzo.   Inoltre ci siamo nutriti, durante il percorso, di mirtilli che abbondavano ancora, nonostante la stagione avanzata.  
Avremmo pure voluto fare una puntatina al lago Santo, magari a prendere un caffé dagli amici Bernardi Bruno e Ivana, ma il timore di pioggia ci ha fatto ripartire subito per la Foce Giovo per sentiero 519.  La prima pioggia ci ha colto a pochi metri dalle auto, ma ormai non ci faceva più paura....
Morale: ancora una volta fidarsi del proprio istinto e non dei meteorologi....

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26/27  SETTEMBRE  2009  -  LA VIA FRANCIGENA    S.ANTIMO / RADICOFANI  /  PIENZA

“Full immersion”  culturale nella campagna senese, la Val d’Orcia e nei suoi meravigliosi reperti storici. La nostra “2 giorni” inizia il venerdi sera con l’arrivo all’ostello Tabor, nei pressi dell’Abbazia di S.Antimo. Prosegue il giorno successivo con la visita di Radicofani e la percorrenza di ca 9 km. di vecchia strada Cassia fino a Ponte a Rigo e infine la domenica con il tratto Pienza-San Quirico di ca. 10 km. Condizioni meteo ottime anche se un po’ caldo per il periodo. Il tutto condito con dovizia di informazioni storiche fornite dall’amico Giovanni  e anche dal gentilissimo Fausto che ci ha dedicato un paio d’ore per illustrarci il paese di Radicofani con la famosa Rocca.   Rimandiamo alla visione del reportage fotografico con le immagini dei luoghi visitati ecc. ecc. 

 

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11  OTTOBRE  2009  -   IL MONTE FORATO  (CAMBIO DI PROGRAMMA)


Visto che la presenza dei partecipanti era abbastanza irrisoria (3), forse per il tempo, la difficoltà o chissà che altro, abbiamo deciso di fare una variante, più vicino a casa. Partiti da Fornovolasco sentiero 6 e poi 12 siamo arrivati alla sommità del M. Forato. Da qui sentiero 110 per Costa Pulita fino a Foce Valli e quindi sentiero 130 fino alle auto (anello).  Tempo splendido, quasi estivo (anche se pare in arrivo gran freddo, ma per oggi è andata bene.).

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22 NOVEMBRE 2009  -  L'ALPE DI LIMANO

 

Dopo aver rinviato tale escursione (prevista per l'8 novembre) causa maltempo, purtroppo anche stavolta la maledetta umidità tipica del periodo ci ha un po' guastato la gita, anche se dobbiamo dire che non è stata monotona. Lasciate le auto alla chiesetta di S.Martino nel piccolo paesello di Limano, addossato alle pendici dell'omonimo monte sopra la valle della Lima e dello Scesta, ci incamminiamo nel bosco per sentiero n. 10b fino a giungere a una piccola cappella/oratorio a quota 950m. I nuvoli soprastanti ci impediscono di renderci conto del paesaggio intorno. Poco oltre, stando alle carte, dobbiamo voltare a sinistra in ripida salita nel bosco. Grazie al ns.  poderoso senso dell'orientamento, anche senza GPS, imbocchiamo subito la via giusta, non segnata, e, attraverso la nebbia, riusciamo a raggiungere la cima dell'Omo a quota 1200m. Da lì poche decine di metri ci separano dal Monte Limano 1231m, metri che peraltro sono i più impegnativi e costituiti da crinale a strapiombo con roccette (vedasi le foto). Ogni tanto una piccola apertura del cielo ci fa intravedere i valloni sottostanti.
Pranzo veloce sempre nella nebbia e altrettanto veloce ritorno per la stessa strada. Non abbiamo purtroppo visto il grande panorama che, in giornate  limpide, spazia dai monti dell'Abetone al mare; comunque è stato ugualmente suggestivo e anche un po' avventuroso perché in certi momenti ci perdevamo nella nebbia, ma, grazie alle radioline, ci siamo sempre ritrovati.

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13  DICEMBRE  2009  -  I  5  CAMPANILI DI ZOAGLI

 

Chiusura in bellezza del programma escursioni del 2009. Assistiti da una giornata freddina e asciutta, anche se con poco sole, abbiamo effettuato questo piacevole anello di ca 15 km. Partenza dal centro di Zoagli, piacevole paesino posto tra Chiavari e Rapallo con la prima chiesa(San Martino); in salita si arriva alla seconda delle cinque chiese, San Pietro. Successivamente troviamo la chiesa di S.Giovanni Battista di Semorile, poi Sant'Ambrogio e per ultima San Pantaleo.
Il percorso si snoda tra terrazzamenti di uliveti, villette e bosco, rimanendo in quota di ca 300/400 metri. Piacevoli viste sul golfo del Tigullio con Rapallo e Portofino.

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